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Vuoi progettare e gestire i tuoi investimenti nelle Imprese tenendone sotto controllo le performance in un’ottica di continuità aziendale e minimizzazione del rischio di default?
Claudio Mario Grossi
Docente di Finanza d’Impresa e di
Programmazione e Controllo
all’Università Cattolica del Sacro Cuore
Si tratta di un modello di calcolo della probabilità di default (Rating) che combina le logiche e le regole dei Rating bancari con le esigenze di analisi utili ad Imprenditori, Manager, Consulenti, Commercialisti ed Investitori. Le probabilità di default ai sensi del Rating Grossi® , testato su un campione “data-set” di oltre 7.000 casi, sono state misurate su un numero di classi uguali a quelle previste dalla scala S&P.
Originariamente costruito per un Intermediario Finanziario, il modello comprende anche la Centrale Rischi dell’Impresa. Il risultato, dimostrato dall’esperienza, è che il Rating che ne deriva è del tutto simile a quello attribuito dalle banche all’impresa, con differenze solitamente non superiori ad un “notch”.
Uno studio realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore – Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali, ha attestato la predittività del Rating Grossi al 91%: i risultati della ricerca sono riportati in “Rating: un modello predittivo del rischio di default ed esplicativo dei KPI quantitativi d’impresa”.
Scala di Rating Grossi
Rating Grossi® è stato costruito associando alle logiche dei Rating bancari, analisi di performance più «imprenditoriali».
Utilizza un modello di calcolo della probabilità di default altamente predittivo, composto da un «set» di indicatori che, seppur caratterizzati da diversa influenza sulla capacità predittiva, non sono contrastanti tra loro.
Gli elementi che li compongono (dati di bilancio, dati di centrale rischi bancaria, etc…) sono inoltre costantemente monitorati dal sistema, affinché siano sempre al miglior livello possibile, in termini di Rating.
Rating Grossi® è molto più di un semplice rating o di un semplice scoring: è infatti dotato di un completo Performance Analysis Report, che lo rende uno strumento fondamentale per la pianificazione.
Basato su modelli innovativi di analisi economico-patrimoniale e finanziaria, offre una radiografia completa delle performance aziendali e delle condizioni di equilibrio/rischio, offrendo diverse “viste” delle performance ottenute, a sostegno delle decisioni strategiche del Management.
Nel Report di Rating Grossi, troverai:
La tabella sottostante, estratta da un Report di Rating Grossi a titolo esemplificativo, evidenzia come i singoli indicatori di bilancio influiscono sul calcolo del Rating, offrendo indicazioni preziose per la compilazione del bilancio in ottica di ottimizzazione del merito creditizio.
…perchè è uno strumento unico, che ti mette in grado di:
integrato nel pacchetto di strumenti Rating Driven Strategy, consente di proiettare il Rating nel futuro, generando veri e propri Rating Previsionali: un insostituibile supporto nel Business Planning a breve, medio e lungo termine.
Rating Grossi si applica alle Imprese: risulta quindi utile a chi le gestisce, ai professionisti che le aiutano nella gestione e a chi investe risorse nel loro sviluppo, per l’indispensabile monitoraggio delle performance. Scopri come.
Vuoi approndire questi argomenti ed altri principi fondamentali per lo sviluppo del tuo business?
Il Rating costruito dalle banche trova ispirazione nella regolamentazione nota come “Accordi di Basilea”, succedutisi dal 2009 con la nota “Basilea 2”. Il tema è assai complesso e in una FAQ si può sinteticamente rispondere che il Rating, cioè il calcolo della probabilità de default di un’impresa entro 12 mesi (probabilità espressa con una percentuale) si fonda su: 1) rielaborazioni dei dati di bilancio ufficiale depositato, al quale sono sempre richieste precisazioni e dettagli; 2) dai dati cosiddetti “andamentali” del rapporto dell’impresa sia con il sistema bancario (quindi Centrale Rischi Globale) sia con la stessa banca (quindi non solo finanziamenti e affidamenti complessivi con la banca ma tutta la relazione quali-quantitativa); 3)= da dati e informazioni qualitative sull’azienda; 4) infine dai dati del settore di appartenenza e relativi confronti con l’impresa. I dati 1) e 2), pur con politiche che variano da banca a banca, solitamente hanno un peso determinante nel calcolo della probabilità di default (Rating), sino anche all’80% e oltre.
No, affatto, ma è curioso leggere le mille opinioni sulla diversità tra l’uno e l’altro, spesso puramente fantasiose e personalistiche. Ormai per convenzione, il Rating è una probabilità, espressa in percentuale, non un punteggio, come è invece lo Scoring (come dice la parola anglosassone stessa). Per passare da un “punteggio” attribuito ad una azienda, ad una “percentuale” attribuita a quell’azienda e che stima la sua probabilità di default a un anno, ci passa semplicemente l’applicazione dello “scoring” ad un campione statisticamente significativo e rappresentativo, per verificare se quel “punteggio” globale e soprattutto i singolo indici e parametri che lo compongono, sono affidabili e significativi oppure se… non ci azzeccano. Quindi chiunque dichiari di fare Rating senza formulare una probabilità di default a un anno e magari dichiarare quanto il suo modello di “scoring” è realmente predittivo (in che percentuale ci azzecca ….), dichiara una cosa non vera. Per approfondimenti, si suggerisce di scaricare e di leggere il Quaderno dell’Università Cattolica sul Rating Grossi, da pag. 9 a pag. 11.
Certo, nel momento in cui si dispone legittimamente della CR dell’azienda – quindi richiesta a Bankitalia dal legale rappresentante della stessa. Il problema però è un altro. Se la si vuole mettere in un sistema di analisi per indici che consideri anche quella e poi produca un punteggio generale (scoring), va bene; si produrrà un punteggio globale (non un Rating) che considera anche la CR. Ma per generare Rating (probabilità di default) che dipendono dalla quantità e qualità del campione di imprese a cui applicare il modello di scoring su più anni di bilancio, bisognerebbe avere la CR di tutto il campione e per tutti gli anni di bilanci considerati. È ciò che possono fare le banche. Ed è ciò che sta nel modello di Rating Grossi, in quanto adottato per anni da un intermediario finanziario e, quindi, il campione su cui si sono basate le analisi di predittività del sistema di scoring sottostante (quindi per stimare la probabilità di default a un anno, passando cioè dallo Scoring al Rating), conteneva le CR. Si rammenta che la predittività in questione è risultata pari al 91%. La prova è a pag. 48-49 del Quaderno di ricerca dell’Università Cattolica sul Rating Grossi, scaricabile da questa pagina.
Domanda importante e strategica. Basta seguire questa logica, per punti: 1) si possono avere i medesimi dati su cui si fonda il Rating Storico, anche sul futuro? 2) siccome i dati fondamentali del Rating sono – per l’80% del valore del Rating stesso – il bilancio d’esercizio completo (IV CEE) e l’andamentale generale della Centrale Rischi – la vera domanda diventa: si sanno costruire tali dati “a futuro”, quindi un bilancio previsionale civilistico completo e un andamentale previsionale di centrale rischi almeno mensile, in modo affidabile e non frutto di “quadrature” imposte e soggettive? 3) se la risposta è sì, allora si può alimentare anche il modello di Rating (cioè il software) e generare un Rating Previsionale altamente significativo, ovviamente basato su quelle ipotesi di chiusura di bilancio civilistico completo e di andamentale di CR. È ciò che ha sviluppato Mark-Up e che le consente di formulare Rating Previsionali affidabili, soprattutto se fondati sul protocollo di Programmazione e Contorllo Rating Driven.
Si, certo. Siccome i due documenti fondamentali per generare il Rating sono il bilancio civilistico completo e un andamentale di CR inteso come andamento degli utilizzi mensili degli accordati a breve termine, il sw fornisce i FORMAT necessari e che devono essere ovviamente compilati a cura dell’utilizzatore. Sono i FORMAT letti dal sw come se fossero un bilancio xbrl da un lato, e una CR di Bankitalia dall’altro. Ovvio che la responsabilità della significatività e affidabilità dei dati, così come della solidità del processo di generazione dei medesimi, è del compilatore. La l’azienda avesse adottato anche la Programmazione e Controllo Rating Driven, l’affidabilità, l’oggettività e la significatività dei dati previsionali ( e del Rating Previsionale) sarebbero massime, per le ragioni spiegate nel sito e cioè, in sintesi: RDS si basa sulla partita doppia previsionale, quindi tutti i dati patrimoniali e finanziari, compresi i saldi del bilancio civilistico al 31/12, di utilizzo mensile di CR e di relativo saldo banche/liquidità al 31/12, sono generati dal sw.
Claudio Mario Grossi è Professore di Finanza d’Impresa e di Programmazione e Controllo (Imprese e Intermediari Finanziari) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Da oltre 40 anni lavora con il mondo delle Banche, delle Imprese e degli Intermediari Finanziari e dal 2000 è fondatore di Mark-Up Consulting, società di consulenza altamente specializzata nell’erogazione di servizi per le Imprese che scelgono di darsi solide basi gestionali, a presidio della continuità aziendale e della qualità del proprio sviluppo.
Si tratta di un modello di calcolo della probabilità di default (Rating) che combina le logiche e le regole dei Rating bancari con le esigenze di analisi utili ad Imprenditori, Manager, Consulenti, Commercialisti ed Investitori. Le probabilità di default ai sensi del Rating Grossi® , testato su un campione “data-set” di oltre 7.000 casi, sono state misurate su un numero di classi uguali a quelle previste dalla scala S&P.
Originariamente costruito per un Intermediario Finanziario, il modello comprende anche la Centrale Rischi dell’Impresa. Il risultato, dimostrato dall’esperienza, è che il Rating che ne deriva è del tutto simile a quello attribuito dalle banche all’impresa, con differenze solitamente non superiori ad un “notch”.
Uno studio realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore – Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali, ha attestato la predittività del Rating Grossi al 91%: i risultati della ricerca sono riportati in “Rating: un modello predittivo del rischio di default ed esplicativo dei KPI quantitativi d’impresa”.
Ovvero l’analisi più approfondita e competente delle centrali Rischi Bancarie, che si possa trovare sul mercato. Il report e l’assistenza di Acris sugli andamentali di Centrale Rischi, cuore del rapporto banca-impresa e dei potenziali rischi di crisi da chiusura del credito, sono parte vitale del progetto “Rete Protezione Impresa” con il quale Mark-Up, in sinergia con tutti i suoi Partner, assiste le imprese nel presidio dei rischi di default, non solo nelle fasi difficili ma soprattutto progettando la crescita e il futuro con equilibrio e preveggenza.
Il più evoluto, innovativo ed esclusivo sistema di Tesoreria, Pianificazione Finanziaria e Business Planning “a partita doppia previsionale automatica” (FiPlan Suite).
Uno straordinario sistema di previsione economico-finanziaria-patrimoniale che produce bilanci IV CEE previsionali e la previsione degli utilizzi puntuali di Centrale Rischi, sui quali si innesta il Rating Previsionale di Mark-Up (Rating Grossi ® Previsionale).
Rating + FiPlan + Rating Grossi ® Previsionale = un sistema di Gestione Strategica e una Rete di Protezione dai rischi di default e finanziari, per l’Impresa, semplicemente unici sul mercato.